Considerato il santuario urbano più importante dell'antica colonia locrese di Locri Epizefiri, il Santuario di Afrodite, sorge in contrada Marasà, nell'area del Parco Archeologico di Locri Epizefiri.
Il santuario, che solo di recente è stato attribuito alla dea Afrodite, considerata la maggiore divinità dell'area locrese, presenta l'impianto originario di epoca arcaica, risalente al VII secolo a.C. di cui sono ben visibili i resti in arenaria. Accanto a questi sono ben visibili i resti archeologici del secondo impianto di ordine ionico, che risale al IV secolo a.C. e presenta evidenze in calcarite grigiastra, tra le quali la base spezzata di una colonna ionica poggiata al basamento del tempio.
Oltrepassate le grandi mura di cinta dell'antica Locri Epizefiri, alla quale sono addossate alcune strutture oggetto di recenti indagini, si accede all'area del Santuario di Afrodite, del quale si individuano, al centro il complesso dei resti delle molteplici fasi edilizie, e sul lato verso mare l'altare principale. Fra queste ultime, vi sono le fondazioni per il colonnato di una stoà, struttura porticata funzionale a dare riparo ai fedeli.
Per il muro di fondo di questo lungo portico, messo parzialmente in luce per circa 14 metri, fu sfruttata la cortina muraria, fino all'età ellenistica, quando forse la stoà venne demolita. Sono anche presenti due plinti di calcare, indizio dell'esistenza di una fila di colonne interna. L'altare del tempio ionico del Santuario di Afrodite, si trova a circa 16 metri ad Est di esso.
Costruito con lo stesso calcare della struttura templare, presenta una mensa superiore di circa 12,80 x 2,60 metri. Sul lato verso il tempio sono presenti dei gradini non previsti in origine ma aggiunti in una fase successiva. Accanto all'altare del tempio ionico vi sono le fondazioni in blocchi di arenaria di due presumibili altari di età arcaica.
Il tempio ionico del Santuario di Afrodite è stato oggetto di una sistematica spoliazione per riutilizzarne i blocchi di calcare, di quali si può ricavare calce. Dello stilobate del tempio, su cui poggiavano le colonne, rimangono solo due blocchi presso il braccio nord, uno dei quali presenta un piccolo incasso centrale (empolion) per il perno di innesto della base della colonna.
Del tempio ionico del santuario di contrada Marasà di Locri Epizefiri, si conservano le fondazioni a due assise delle ante agli angoli verso monte e parte dello stilobate su cui poggiavano le due colonne che tali ante inquadravano, con l'empolion della meridionale. Attribuito in precedenza a Zeus, per le sue grandi dimensioni, il Santuario di Afrodite, è attualmente oggetto di studi e ricerche, in quanto non tutte le sue parti sono state indagate.
Buona parte degli oggetti archeologici rinvenuti sono oggi esposti presso il Museo Archeologico Nazionale di Locri Epizefiri, che fa da porta d'ingresso all'omonimo Parco Archeologico.