Chiamato dai greci Heraion Lakinion, il promontorio di Capo Colonna custodisce, nell'area attrezzata a Parco Archeologico, oggetti antichi di inestimabile valore storico e artistico.
Negli ultimi due decenni di scavi archeologici sono stati rinvenuti dei veri e propri gioielli di eccezionale manifattura e di grande rilevanza storica, tutti databili tra il VI ed il IV secolo a.C. Questo ricco patrimonio comprende capolavori artistici come la sfinge alata, la gorgone, la sirena, la Barchetta Nuragica ed il più famoso Diadema Aureo.
Tutti doni votivi che i pellegrini provenienti da ogni dove, conducevano al mitologico Santuario della potente Hera Lacinia, venerata quale protettrice delle mandrie, del benessere e della fertilità.
Alto 5 centimetri per 37 di lunghezza, il Diadema Aureo di Hera Lacinia è una corona in lamina d'oro sulla quale si sviluppa una decorazione a treccia, ottenuta a metallo battuto, e definita a cesello. Scendendo nei dettagli si osserva in alto una linea di ramoscelli di mirto con foglie e bacche sostenute da fili intrecciati in oro. Le foglie collocate in basso potrebbero essere di acero, come foglie di vite.
E' certo comunque, che l'orafo aveva dinanzi un preciso riferimento in natura, tant'è che la lavorazione evidenzia una meticolosa attenzione e una particolare metodologia nell'intreccio delle lamine. La qualità artigianale del Diadema Aureo è di alto livello, anche se non è possibile fare raffronti con altri oggetti votivi simili pervenuti in ottimo stato di conservazione.
La corona doveva cingere la testa del simulacro della dea, e l'effige della testa coronata di Hera, presente su alcune serie monetali dell'antica Kroton del IV secolo a.C. rafforza questa ipotesi. La provenienza del Diadema Aureo non è certa, in tutti gli scavi sin qui condotti nel meridione d'Italia, non sono mai emersi oggetti votivi di tale fattura.
Il Santuario di Hera Lacinia, che oggi dista 12 km dalla città di Crotone, era tra i più venerati dell'intero bacino del Mediterraneo, e migliaia di pellegrini ogni anno conducevano i doni più cari per offrirli alla dea, ed assicurarsi benessere e fertilità alla propria stirpe.
Oggi il Diadema Aureo di Hera Lacinia, insieme alla Barchetta Nuragica, e a tutto il Tesoro di Hera, sono esposti nel Museo Archeologico di Crotone, e certamente ne rappresentano gli oggetti più interessanti sia sotto il profilo storico, che sotto quello artistico e meramente artigianale.