Kouros di Rhegion

Kouros di RhegionGiovane uomo tra i 18 e 20 anni nel pieno della sua bellezza fisica e spirituale, con volto animato da labbra che sembrano atteggiare una sorta di sorriso arcaico, una capigliatura folta con raffinata acconciatura composta da quattro file di riccioli intorno alla fronte.

E poi ancora lunghi boccoli verticali e trecce annodate sulla nuca. Si presenta così la statua del Kouros, risalente alla fine del VI secolo a.C. ed esposta oggi nel Museo Archeologico di Reggio Calabria. Il Kouros, che è in marmo bianco proveniente dall’Isola di Paros nelle Cicladi, è stato realizzato con grande maestria ed é molto semplice nelle sue forme.

Le braccia, solo parzialmente conservate, probabilmente si allungavano con i pugni serrati lungo i fianchi, oppure erano protesi in un gesto di offerta alla divinità. Qusto tipo di statuette infatti era largamente utilizzato in epoca arcaica come oggetto votivo, molto spesso rinvenuto nelle necropoli a corredo tombale del defunto, o nei santuari, come dono alla divinità venerata.

I Kourioi, plurale di Kouros, nella cultura dell'antica Grecia, simboleggiavano la perfezione estetica maschile, alla quale corrispondeva un'assenza di espressioni emotive che tradiva la pace interiore e spirituale, per questo erano oggetti adatti alle sepolture, che accompagnavano il defunto con ottime credenziali verso gli dei.

In quel periodo nell'antica colonia di Rhegion c’era un governo aristocratico che aveva portato benessere e prosperità. Non si esclude che tra i molti benestanti di Rhegion, qualcuno abbia commissionato la statuetta più come offerta votiva che come corredo funerario visto che non ci sono tracce di necropoli.

La statuetta del Kouros di Reggio Calabria è stata rinvenuta fortunosamente, durante un controllo di Polizia Tributaria presso un ricco uomo d'affari del luogo, che lo teneva in bella mostra nel salone adibito a lume.

Non si conoscono per ora le modalità ed il luogo esatto del rinvenimento, si suppone ragionevolmente negli scavi edilizi effettuati sul lungomare della città. Oggi la statuetta, confiscata e conservata presso il Museo Archeologico di Reggio Calabria, è tra le maggiori rappresentazioni della scultura arcaica della Calabria.