Nel 1959 durante alcuni lavori condotti da contadini in località Pirettina della città di Locri, si rinvennero fortunosamente alcune tabelle di bronzo con iscrizioni in greco del IV secolo a.C.
Più tardi la Sovrintendenza per i Beni Archeologici della Calabria avviò una seria campagna di scavi sia in località Pirettina, che nell'area urbana dell'antica Locri Epizefiri, che condusse al ritrovamento di 39 tabelle in bronzo, ora esposte al Museo Archeologico di Reggio Calabria. Le 39 tabelle di bronzo locresi rappresentano l'archivio contabile del Santuario di Zeus Olimpio sito in località Pirettina.
Il santuario non è stato ancora indagato in maniera sufficiente, e non sono per ora emersi dati storici più precisi. Le tabelle locresi, contengono incisioni su bronzo in caratteri greci, risalgono ad un periodo compreso tra il IV ed il III secolo a.C. ed in sostanza riportano i prestiti in danaro fatti dai sacerdoti del Santuario di Zeus Olimpio alla città di Locri Epizefiri.
Lo studio e l'analisi del contenuto di queste tabelle rivela importanti dettagli relativi agli usi amministrativi e finanziari dell'antica città di Locri Epizefiri. Se in un primo momento, si era pensato che nelle tabelle locresi si sarebbe potuto rinvenire il codice di leggi scritte di Zaleuco, considerato il primo legislatore di un codice civile scritto dell'Occidente, dalle analisi successive tale ipotesi fu messa da parte per l'evidente incongruenza cronologica.
In effetti lo storico Eusebio colloca la vita di Zaleuco nella Locri del VII secolo a.C le tabelle in bronzo risalgono a non prima del V secolo. La decifrazione delle tabelle locresi tolse il dubbio in maniera definitiva, confermando l'archivio contabile del tempio di Zeus Olimpio.
Oggi le 39 Tabelle Locresi, tutte di varie dimensioni, sono esposte al pian terreno del Museo Archeologico di Reggio Calabria, insieme ad altri reperti dell'area archeologica locrese come i famosi Pinakes, tavolette votive in terracotta recanti rappresentazioni a bossorilievo, o gli Specchi Locresi in bronzo del VI secolo a.C. provenienti dalla ricca necropoli di contrada Lucifero. Questo ricco materiale, oggetto di studi, continua a fornire importanti notizie storiche sull'antica colonia locrese di Locri Epizefiri.