Ubicato nelle sale del complesso monumentale di Sant'Agostino risalente al XVI secolo, il Museo archeologico dei Brettii e degli Enotri di Cosenza è stato allestito nel 2009 per contenere il gran numero di reperti rinvenuti nel corso delle campagne di scavo della vasta area provinciale.
In origine la collezione originaria del museo archeologico fu ospitata in diverse sedi museali anche fuori Calabria. Dal museo nazionale delle Terme di Diocleziano a Roma, al palazzo dell'Accademia cosentina a Cosenza, alla sede del Municipio e del Teatro Rendano. Il nucleo principale della collezione del Museo dei Brettii e degli Enotri si è formato nel 1888 con i ritrovamenti di Luigi Viola nelle aree di scavo di Torre del Mordillo a Spezzano Albanese, del Cozzo Michelicchio e Caccia di Favella a Corigliano Calabro.
Il museo espone ingenti reperti afferenti all'ampio arco cronologico che va dalla Preistoria all’età romana, con particolare risalto alle due popolazioni storiche del territorio cosentino, gli Enotri (1700-720 a.C.) e i Bretti (350-202 a.C.).
Il nucleo più rappresentativo del museo archeologico di Cosenza è composto dai corredi della necropoli di Torre Mordillo, relativa ad un centro enotro di età protostorica prospiciente la Piana di Sibari, la cui attività venne interrotta dall'arrivo dei coloni greci, che fondarono Sybaris nel 720 a.C. I corredi sono costituiti da contenitori in ceramica di varie forme e grandezze (scodelle, tazze, olle, askoi, vasi), da numerosi oggetti bronzei (fibule, rasoi, dischi, monili, asce, punte di lancia, coltelli), ma, fra tanti oggetti, meritano una menzione particolare, sia per la fattura che per il loro significato, una fibula in bronzo ad arco di violino, una spada con fodero in bronzo, un cinturone con decorazione a meandro rettangolare.
La sala più grande del Museo archeologico di Cosenza promuove l'interattività e la comprensione delle modalità peculiari della ricerca archeologica e di scavo delle necropoli; in essa si susseguono pannelli didattici sugli Enotri e sulla necropoli di Torre del Mordillo.
Un'altra sala del museo è riferita, invece, all'età ellenistica e alla città di Cosenza, capitale dei Brettii dal 356-202 a.C. fino all'avvento dei romani. I pannelli didattici della sala espongono i risultati delle attività di scavo nel contesto urbano cosentino: piazza Toscano, il Seminario arcivescovile e ancora Palazzo Sersale e via San Tommaso siti questi, interessati anche dall'occupazione romana di Consentia, importante nodo viario sulla via consolare romana Popollia-Annia.
Al secondo piano del Museo dei Brettii e degli Enotri è allestita una piccola raccolta storica, costituita da documenti e cimeli relativi alla storia risorgimentale della città di Cosenza.