Tra i maggiori edifici religiosi della Calabria per l'imponenza dell'intero complesso abadiale, la splendida Abbazia Florense svetta con il suo stile austero nel centro storico di San Giovanni in Fiore, località silana ricca di arte e di storia.
Insieme all'attiguo monastero l'abbazia venne edificata tra il 1189 ed il 1198 per volontà dell'abate Gioacchino da Fiore, giunto in questi luoghi alla ricerca di una nuova fonte di spiritualità e per fondarvi il primo ordine florense. Nonostante i molti rimaneggiamenti subiti nel corso dei secoli, il complesso abadiale conserva la severa austerità dello stile romanico, ed alcuni accorgimenti stilistici che ne fanno il massimo esempio di architettura florense in Italia.
Anzitutto la navata unica, molto allungata e alta, quasi da cella dorica, esprime i concetti di spazialità, austerità e severità, tanto cari all'ordine florense. La navata si protende in tutta la sua sobrietà, verso l'abside piatto e traforato. Sebbene lo schema a navata unica allungata e il coro a terminazione rettilinea, fossero già presenti in altre chiese normanne e cistercensi della Calabria, nel complesso dell'Abbazia Florense assumono un'espressione superiore.
Architettonicamente la chiesa è a una sola navata a capriate, con volte nel transetto e nelle absidi. Le cappelle laterali, a due campate con volte a crociera, si concludono in absidi coperte da una volta a botte spezzata. L'abside principale, anch'essa con volta a botte spezzata, rispetto a quelle laterali, sporge all'esterno ed è fortemente articolata con una serie di finestre di forma diversa a stretto acuto. Al di sopra stanno tre piccole finestre quadrilobate coronanti quella centrale esalobata.
Alcuni studiosi ritengono che la disposizione e la forma delle finestre non siano assolutamente affidate alla sola fantasia dell'architetto, ma che in esse abbia trovato espressione architettonica una delle visioni di luce di Gioacchino da Fiore secondo cui i quattro cerchi, tre uguali più piccoli, ed uno più grande centrale, rappresentano l'unione della Santissima Trinità.
Sulla sobria facciata dell'Abbazia Florense è presente un maestoso portale in stile gotico formato da fasci di sottili colonne, con capitelli riccamente decorati da palmette e foglie, databile intorno all'anno 1220. L'altare maggiore, di G. Battista Altomare, è in tardo stile barocco, certamente pregevole elemento architettonico, ma ostacolo quasi fastidioso alla completa e totale visione del gioco di luci proveniente dall'abside traforato.
Sull'altare sono collocate una pregevole statua lignea di San Giovanni Battista, patrono del paese, e alcune tele di Cristoforo Santanna, pittore del XVIII secolo. In corrispondenza dell'altare maggiore si trova la cripta, restaurata nel 1929, che custodisce l'urna contenente le spoglie dell'abate Gioacchino da Fiore.
La nicchia sepolcrale è arricchita da una cornice di granito silano sulla quale sono incisi i versetti del Paradiso di Dante Alighieri: "..lucemi da lato, lo calabrese Abate Gioacchino di spirito profetico dotato".
L'abbazia Florense è stata sottoposta recentemente ad una serie di restauri che l'hanno riportata al suo naturale splendore, divenendo meta di escursioni e visite guidate. Per la storia che la contraddistinse e per la sua sobria architettura interna, l'abbazia di San Giovanni in Fiore è tra le chiese più suggestive e teatrali della Calabria.