Chiamato botanicamente Citrus Medica, il cedro è un agrume della famiglia delle Rutaceae, il cui nome derivato dal latino citrus, è fuorviante poichè coincide con la traduzione di cedrus, nome dato invece alla conifera del Libano, famosa per aver fornito il legname per tante navi antiche.
Il Cedro di Calabria è coltivato nel tratto di costa tirrenica cosentina, tra i comuni di Tortora e Diamante, chiamata Riviera dei Cedri. E' qui che trova il suo habitat naturale grazie ad un microclima caratterizzato da temperature miti tutto l'anno, senza particolari escursioni termiche. Infatti il cedro è una pianta mediterranea che mal sopporta i venti freddi provenienti da nord e temperature sotto i 5 gradi.
I terreni ideali per una migliore fioritura sono quelli di argilla calcarea mista a sabbia e humus, con buona presenza di azoto e potassio, tipici delle falde tirreniche del Massiccio del Pellegrino.
Le origini di questo agrume sono molto antiche e oggetto di dibattito tra gli esperti. La maggior parte ritiene che il cedro fosse coltivato dagli antichi egizi oltre 4000 anni fa. Gli ebrei lo portarono in Palestina e poi in Europa secondo una logica di scambi commerciali. Altri però ritengono il cedro originario dell'antica Persia, importato in Europa dalle truppe di Alessandro Magno nel VI secolo a.C.
Il Cedro di Calabria è un arbusto che può raggiungere i quattro metri di altezza, con foglie lunghe anche 20 cm. I fiori molto profumati crescono a gruppi da tre a dodici, hanno colore rossastro all'esterno e bianco all'interno. Il frutto di forma ovoidale può raggiungere un diametro di 30 cm e la sua buccia ruvida e spessa costituisce ben il 70% della massa totale.
Il cedro è un arbusto a fioritura continua, con piene nei mesi di primavera e autunno. Oggi il succo derivato dal cedro calabrese viene impiegato dall'industria alimentare per la preparazione di bibite analcoliche e frutta candita, ma viene spesso utilizzato dalla pasticceria calabrese nella preparazione di alcune creme per dolci e prodotti tipici della regione.
Nella zona di produzione, chiamata appunto Riviera dei Cedri, si produce anche il liquore al cedro e sopratutto un olio extravergine di oliva aromatizzato al cedro, prodotto e commercializzato dal Consorzio del Cedro di Calabria, la cui finalità è quella di favorire la diffusione dell'agrume come importante elemento della gastronomia calabrese, prima ancora che dell'industria alimentare.