Il torrente Raganello nasce a 1.800 metri di quota sulla Serra delle Ciavole, nel cuore del possente Massiccio del Pollino. Dopo 32 chilometri di percorso aspro ed accidentato, il torrente si tuffa, tramite la Piana di Sibari, nel mar Ionio all'altezza dell'abitato di Villapiana Lido.
Nel primo tratto del suo percorso, il Raganello scende ripido tra i boschi di alta quota fino a raggiungere la base del monte Timpa San Lorenzo, in prossimità dell'abitato di San Lorenzo Bellizzi. E' qui che il torrente compie una decisa virata verso est, entrando nei suoi 13 chilometri più spettacolari e suggestivi, caratterizzati da gole strette e profonde, protette dalla saggia istituzione della Riserva Naturale Gole del Raganello.
La Riserva si estende per 1.600 ettari tra 1.450 metri di altitudine, per scendere ripida fino ai 700 metri lungo il versante orientale del Massiccio del Pollino, tra gole strette ed alte fino a cento metri, incredibili canyon e accumuli rocciosi a dir poco bizzarri. Lungo il corso del Raganello si protegge un habitat naturale tipico dei grandi uccelli rapaci, tra cui aquila reale e falco pellegrino, che nidificano tra le strette gole del torrente.
Il profondo e millenario canyon del torrente Raganello è costituito da gole profondissime che in alcuni punti strapiombano per oltre 100 metri di altitudine e in cui non permeano mai i raggi del sole. Autentico spettacolo della natura il canyon è lungo complessivamente 10 km e si dirada solo dopo aver superato l'abitato di Civita posta oramai in prossimità della Piana di Sibari.
Lungo il canyon del Raganello è possibile ammirare incredibili figure di erosione fluviale, modellamenti e torniture di rocce di rara bellezza, pareti alte oltre 100 metri levigate dalla forza del vento e dalle acque del fiume. Le spettacolari Gole del Raganello possono essere ammirate nel tratto che dal famoso Ponte del Diavolo a Civita arriva fino a Pietramonte.
Lungo le sponde del fiume, la flora cresce rigogliosa e costituita in prevalenza da arbusti come l'erica, il biancospino, il pero selvatico, mentre tra i grandi alberi si notano i tipici ambienti del Pollino, con faggete nelle parti alte della valle, il pino laricio, il cerro ed il pino laricato. Importante anche la fauna che vive le gole del torrente Raganello, tra cui si segnalano i mustelidi martora, donnola e il driomio aspromontis, ma anche la volpe e la lepre.
Gli uccelli predatori sono però la vera attrazione degli ambienti del fiume Raganello e dell'intera Riserva Naturale. Rara l'aquila reale, più frequente avvistare il falco pellegrino e la coturnice.