Fiume Tacina

Fiume TacinaTra i corsi d'acqua più integri e suggestivi della Sila, capace di offrire paesaggi spettacolari durante la sua discesa in mare, il fiume Tacina origina dal Timpone Morello a 1665 metri d'altitudine, tra gli stretti contrafforti della Sila Piccola.

Scende lungo un percorso di 58 km, che nella prima parte si sviluppa arioso sull'altopiano silano, per poi gettarsi più ripido tra le alte colline della presila crotonese. Il Tacina termina infine la sua corsa nel mar Ionio, separando le basse colline del Marchesato di Crotone, dagli ultimi paesi del catanzarese. Nel suo primo tratto il Tacina scende piano disegnando tra le cime dei monti Scorciavuoi e Gariglione, nel cuore del Parco Nazionale della Sila, zona Sila Piccola, una delle valli più suggestive della Calabria, offrendo così paesaggi d'alta quota d'incomparabile bellezza.

La Valle del Tacina si dipana in direzione est tra estese praterie e fitte radure boscose. Spingendosi ancora più ad est il Tacina abbandona il territorio del Parco Nazionale e s'incunea tra i fitti rilievi della presila crotonese. Qui riceve da destra il suo primo affluente, il torrente Soleo. Lungo poco più di 23 chilometri il Soleo nasce tra i piani di Tirivolo, a breve distanza dalla sorgente del Tacina.

Il Soleo scende tra le dorsali dei monti Gariglione e Femminamorta, disegnando una delle valli più anguste e ombrose della Sila, che per l'asperità del terreno e l'oscurità del paesaggio viene chiamata la Manca del Diavolo. Il tratto mediano del fiume Tacina volge decisamente a sud, scorrendo tra le assolate colline del Marchesato di Crotone tra gli agri dei comuni di Petilia Policastro e Mesoraca.

Ancora più sud, tra i depositi alluvionali che circondano il suo alveo, il fiume Tacina riceve il suo secondo affluente di destra, la fiumara Mesoraca, che origina anch'essa tra i contrafforti della Sila Piccola. Dopo questo incontro, il letto del Tacina s'ingrossa sensibilmente, dividendosi più a valle in due percorsi paralleli. Dopo una corsa di 58 chilometri tra alti rilievi e forre oscure, il fiume Tacina si getta stanconelle acque del Mar Ionio, all'altezza del comune di Botricello. La foce del fiume, col suo letto pieno di ciottoli e detriti alluvionali, è ben visibile dalla Strada Statale 106 Ionica.

Uscito dal territorio interno al Parco Nazionale della Sila, il fiume Tacina subisce pesanti interventi di derivazione delle sue acque, destinate alla produzione di energia elettrica, e all'irrigazione dei campi. Queste opere svuotano il suo alveo con gravi ripercussioni ambientali per la flora e la fauna circostanti. Per fortuna l'istituzione del Parco Nazionale della Sila mette al riparo l'alveo fluviale, almeno nel suo primo tratto, sicchè neanche la mano scellerata dell'uomo potrà rovinare una delle più belle e suggestive valli della Calabria intera.