Eutimo, figlio di Asticle, fu un valoroso atleta locrese vincitore di tre Olimpiadi nella categoria del pugilato.
La sua fama era conosciuta in tutto il mondo ellenico, come avveniva per i pluriolimpionici, e la sua città natia, Locri Epizefiri, gli fece erigere una sua statua presso Olimpia, venerandolo come fosse un eroe della mitologia antica. Secondo una leggenda raccontata da Pausania, Eutimo era figlio del fiume Cecino, che all'ora divideva il territorio della città di Locri Epizefiri con quello di Rhegion.
Dunque Eutimo vinse tre Olimpiadi non consecutive, la prima fu la LXXIV Olimpiade del 484 a.C. ma in quella successiva il pugile locrese venne sconfitto da Teagene di Taso, il quale secondo Pausania, nelle Olimpiadi del 472 e 476 a.C. si rifiutò di combattere contro Eutimo per volontà divina, concedendogli quindi la vittoria.
La leggenda più famosa del pugile Eutimo vuole che gli abitanti di Temesa, colonia fondata da Locri Epizefiri, chiesero aiuto ai locresi per liberarsi da un mostro che pretendeva ogni anno il tributo di una vergine tra le più belle della città. Pausonia ce la racconta in questi termini: "Dicono che Ulisse vagando dopo la presa di Troia approdasse per azione dei venti in diverse città d’Italia e di Sicilia, e giunse anche a Temesa con le navi; uno dei suoi marinai, ubriaco, violò una vergine, e per questo delitto venne lapidato dagli abitanti.
Ulisse non tenendo in alcun conto la sua perdita ripartì, ma l'anima dell'uomo lapidato continuamente uccideva gli abitanti di Temesa e infuriava contro ogni età, finché la Pizia, mentre non permetteva loro di lasciare del tutto l’Italia, come intendevano, ordinò di placare l'eroe riservandogli un recinto sacro ed edificando un santuario, e consacrandogli ogni anno la più bella delle vergini di Temesa".
Eutimo, venne chiamato a Temesa per salvare la vita di una bellissima vergine, della quale il pugile stesso si innamorò a prima vista. Egli partì dalla sua Locri Epizefiri e giunse a Temesa, qui scese giù dal mostro e vincendolo in duello lo costrinse a liberare la città dal tributo di sangue. Un'altra leggenda sulla vita di Eutimo, raccontata solo da Pusania, vuole il pugile locrese vissuto addirittura sino all'epoca augustea, qualcosa come 400 anni.