Chiamata anche Catena Costiera per l'estrema vicinanza al mare Tirreno, con il nome di Catena Paolana viene identificato quel complesso di monti che si allunga per 73 km in modo parallelo alla linea di costa dell'alto Tirreno calabrese, e che trova nella cittadina di Paola il centro di maggior interesse.
Compresa geograficamente tra il Passo dello Scalone a nord, e la foce del Savuto a sud, la Catena Paolana è costituita in prevalenza da rocce arcaiche e paleozoiche con frequenza di scisti cristallini, e molto più raramente di strati di calcari triassici, come nel caso del Monte Cocuzzo. La pronunciata acclività del versante occidentale, che incombe sulla costa tirrenica, produce forti fenomeni di erosione fluviale, con apporto consistente di detriti.
Tale fenomeno, tipico del versante tirrenico della Catena, crea argini artificiali sugli alvei dei corsi d'acqua, percui il loro corso si eleva oltre il livello del terreno. A nord si nota il repentino passaggio tra le sagomi alpestri del gruppo montuoso della Montea, ultima propaggine meridionale del carsico Massiccio del Pellegrino, e le morbide forme del Cozzo di Limpa, primo rilievo della Catena Paolana, alto 1.094 metri.
Scendendo verso sud seguono la Serra Monaci alta 1.037 metri, Serra La Penna ed il Cozzo Capo Bianco di 995 metri. Si avverte la profonda diversità geologica tra i due complessi montuosi contigui. Ancora verso sud, la Catena si articola in rilievi più elevati, solcati da stretti valloni caratterizzati da fitte foreste in alto e macchie boschive nelle bassure. Di questo secondo gruppo montuoso fanno parte la Serra Nicolino di 1257 metri, la Serra Pantalonata di 1.404 metri, il Cozzo Cervello alto 1.389 metri.
L'intero settore settentrionale della Catena Paolana o Costiera è caratterizzato dalla presenza sui rilievi più alti di piccole zone umide originate dal ristagno delle acque sul fondo di piccole conche rese impermeabili da uno strato di torba. Si trovano in questa zona tra gli altri, il Pantano della Giumenta, il Pantano della Canna, il lago di Astone e sopratutto il Lago dei Due Uomini, ultimo invaso naturale perenne, dalla forma ovale e incastonato al centro di un'antica foresta.
Il settore meridionale del complesso montuoso è dominato dalla mole pittoresca del Monte Cocuzzo, alto 1.541 metri dalla nuda e maestosa cima impreziosita da bizzarre formazioni di rocce. A nord e a sud del Monte Cocuzzo si distendono altri rilievi dalle forme selvose con ai fianchi ampie depressioni che sul versante sud digradano verso la valle del Savuto, termine orografico della Catena Paolana. Fanno parte di questo gruppo il Monte Scudiero di 1.295 metri ed il Monte Lucerna alto 1.256 metri.
I culmini del sistema montuoso sono ricoperti da ampie ed estese faggete, alcune delle quali di rara bellezza come sulla Serra Pantalonata e sul Cozzo Cervello. Sul versante orientale, delimitato dalle opposte valli del Crati a nord e Savuto a sud, domina invece il castagno, spesso accoppiato all'ontano napoletano. Altrove allignano querce caducifoglie, anche di enormi dimensioni, mentre le bassure sono dominate da lembi di macchia mediterranea. Infine è da segnalare la presenza della Osmunda Regalis, una felce rara rinvenuta sulle sponde del lago Trifoglietti in territorio di Fagnano Castello.