La crisi climatica in atto è un cambiamento a lungo termine nei modelli meteorologici globali, che può includere variazioni nella temperatura media, negli schemi di precipitazioni, nella copertura nuvolosa, nei modelli di vento e in altri fenomeni meteorologici. Il cambiamento climatico sta avendo un impatto significativo sulle società umane e anche sull'agricoltura in tutto il mondo, con conseguenze a volte disastrose, a volte migliorative.
Da molti decenni ormai l'unica risposta che i governi e le organizzazioni internazionali riescono a dare è quella legata alla riduzione della Co2 e del collegato effetto serra, con l'adozione di politiche cosiddette green che al momento hanno un impatto pressochè nullo! Da decenni assistiamo inermi alla devastazione continua di campagne e città da parte di fenomeni meteo sempre più estremi con gravi danni anche per il compato agricolo.
- Il riscaldamento globale
- Inclinazione dell'asse di rotazione terrestre
- El Niño
- Effetti in agricoltura
- Adattamento e mitigazione
Vediamo dunque perchè queste politiche sono poco efficaci, cercando di comprendere un fenomeno troppo complesso nel suo insieme, per poi definire quale potrebbe essere una strategia alternativa che potrebbe comprendere politiche di adattamento: utilizzo di biochar in agricoltura, gestione più efficiente delle risorse idriche, gestione più oculata del territorio.
Il riscaldamento globale
Tra le cause principali vi è senza dubbio l'aumento delle temperature: Il calore estremo contribuisce ad innalzare i livelli di umidità nell'aria, provocando un sensibile aumento della quantità d'acqua piovana durante le precipitazioni. Una maggiore temperatura degli oceani si trasforma in tanta energia in circolazione e quindi fenomeni metereologici più frequenti, violenti e abbondanti.
Anche la siccità che si registra in molte aree della terra è anch'essa legata al riscaldamento globale. La carenza cronica di acqua piovana in alcune aree è legata alla variazione delle correnti oceaniche, alla loro forza e alla loro intensità. Che cosa produce il riscaldamento globale è oggetto di dibattimento nel mondo scientifico ed accademico. Lasciare che siano i metereologi a definire le cause del riscaldamento globale è come chiedere al panettiere uno studio sull'impatto dei lieviti nelle farine!
Inclinazione dell'asse di rotazione terrestre
L'asse di rotazione terrestre è una linea immaginaria che attraversa il centro della Terra e sui cui poli Nord e Sud la Terra ruota. L'asse terrestre è inclinato di circa 23,5 gradi rispetto al piano dell'orbita terrestre attorno al Sole. Questa inclinazione è responsabile delle stagioni. L'asse terrestre non è fisso nello spazio ma subisce un lento movimento di precessione, simile a quello di una trottola, con un ciclo di circa 26.000 anni. La variazione nell'assetto dell'asse terrestre influenza direttamente venti, maree e correnti oceaniche.
L'asse di rotazione terrestre è un elemento fondamentale che influenza la Terra e la vita su di essa. La sua inclinazione, il periodo di rotazione e il movimento di precessione determinano le stagioni, il ciclo giorno-notte e altri fenomeni importanti legati al clima. Uno su tutti El Nino, che si sviluppa per un gioco di correnti calde e fredde nell'Oceano Pacifico. Un fenomeno intenso dal punto di vista climatico che condiziona buona parte del pianeta!
El Niño
El Niño è un fenomeno meteorologico che si verifica nel Pacifico orientale e centrale. È caratterizzato da temperature superficiali dell'oceano più calde del normale, che influenzano i modelli meteorologici in tutto il mondo. Si tratta di un riscaldamento periodico delle acque superficiali dell'Oceano Pacifico centrale e orientale, che si verifica ogni 2-7 anni. Quando i venti alisei che normalmente soffiano da est a ovest nel Pacifico tropicale si indeboliscono, si sviluppa El Niño, permettendo alle acque calde dell'Oceano Pacifico occidentale di spostarsi verso est. Il riscaldamento delle acque superficiali dell'oceano influenza la temperatura dell'aria, la pressione atmosferica e i modelli di precipitazione.
El Niño è un fenomeno che ha ricadute su tutto il pianeta, può causare siccità in alcune aree del mondo, come l'Australia e l'Indonesia, e piogge abbondanti in altre, come l'America del Sud. Le variazioni meteorologiche legate a El Niño possono influenzare i raccolti e la produzione agricola in diverse regioni. El Niño può contribuire all'aumento della frequenza e dell'intensità di fenomeni meteorologici estremi, come uragani e tempeste. La durata di un evento El Niño varia da alcuni mesi a diversi anni. È un fenomeno naturale che si verifica ciclicamente e ha un impatto significativo sul clima globale.
Effetti in agricoltura
Gli effetti dell'impatto del cambiamento climatico sull'agricoltura sono abbastanza forti, ma non sempre negativi. in alcune regioni, come l'africa orientale e il sud america settentrionale, si registra un aumento delle precipitazioni, che può interrompere quella siccità atvica e migliorare la crescita delle colture. il clima più caldo e umido può favorire la crescita di alcune colture, come il riso e la soia, in alcune aree. l'aumento delle precipitazioni può aumentare la disponibilità di acqua per l'irrigazione, che è particolarmente importante nelle regioni aride. ma questo aspetto però necessita di adeguati investimenti per creare sistemi idonei di reggimentazione, raccolta e canalizzazione delle acque piovane.
Gli effetti positivi però finiscono qui. Molto più corposi e degni di attenzione sono gli effetti negativi del cambiamento climatico in agricoltura, eccone alcuni esempi:
- Siccità. In altre regioni, come l'Australia, il Sud America occidentale, l'Europa mediterranea, si assiste a siccità prolungate, che possono danneggiare le colture e ridurre i raccolti. In questo contesto l'impiego di biochar per suoli riesce a trattenere l'acqua piovana più a lungo mantenendo il terreno umido.
- Alluvioni: In alcune aree, come il Perù e l'Ecuador, può causare alluvioni improvvise, che possono danneggiare le colture e distruggere i raccolti.
- Tempeste: il cambiamento climatico può aumentare la frequenza e l'intensità di uragani e tempeste tropicali, che possono danneggiare le colture e distruggere le infrastrutture agricole.
- Malattie delle piante: Il clima più caldo e umido può favorire la diffusione di malattie delle piante, che possono danneggiare le colture.
- Cambiamenti nella distribuzione delle specie: caldo eccessivo e piogge abbondanti possonoalterare la distribuzione delle specie, influenzando la biodiversità degli agroecosistemi.
Molto importanti sono anche gli effetti di lungo termine. Le alluvioni e la siccità possono aumentare l'erosione del suolo, rendendo le terre meno produttive. L'aumento della salinità del suolo a causa della siccità può rendere difficile la crescita delle colture. Cambiamenti nella fertilità del suolo: El Niño può influenzare la fertilità del suolo, rendendo più difficile la coltivazione di alcune colture.
Adattamento e mitigazione
Adattarsi agli eventi climatici estremi vuol dire sopravvivere, pensare di risolvere il problema incentivando l'utilizzo di auto elettriche, piuttosto che di case case e condomini coibentati, è la strada sbagliata. Il rischio molto alto è quello di ritrovarci letteralmente sommersi da valanghe di acqua e fango incontrollabili. Le cause del cambiamento climatico potrebbero essere non legate all'inquinamento tout-court, ma a fenomeni naturali talmente potenti da non essere gestibili.
Pertanto meglio adattarsi e mitigare gli effetti. Anzitutto con una più responsabile gestione del suolo! La gestione efficiente delle risorse idriche, come l'irrigazione, può aiutare a mitigare gli impatti in agricoltura del clima impazzito. Come detto sono necessari copiosi investimenti per riorganizzare la rete di raccolta e reggimentazione dell'acqua anche a scopo agricolo. I sistemi di irrigazione efficaci possono aiutare a garantire la disponibilità di acqua durante i periodi di siccità. Un eccellente strumento della mitigazione del rischio climatico è rappresentato dagli ammendanti per suoli. Il biochar agricolo è un eccellente ammendante agricolo per suoli in grado di conferire al terreno quella consistenza media utile per ridurre l'impatto delle alluvioni e di prevenrie la liscivazione dei nutrienti.