Tra le statue bronzee di epoca ellenistica più belle e conosciute del mondo i celeberrimi Bronzi di Riace rappresentano il fiore all'occhiello dell'archeologia calabrese, che in vero annovera reperti ed evidenze archeologiche di tutto rispetto. Ma la bellezza dei Bronzi di Riace, la plasticità delle forme, l'imponenza fisica ed estetica, il senso di equilibrio che trasmettono al visitatore, e i misteri intorno alla storia e reale provenienza, ammantano le statue di un fascino irresistibile.
I due guerrieri vennero rinvenuti nel lontano 1972 dal sub Stefano Mariottini, che durante una delle tante immersioni a trecento metri dal litorale di Riace, località balneare lungo la Riviera dei Gelsomini, vide affiorare dal fondale sabbioso del mar Ionio la testa e l'elmo di uno dei due. Mariottini denuciò subito il ritrovamento alla locale stazione dei carabinieri, e tra il 20 ed il 21 agosto di quell'anno, i sommozzatori riportarono in superficie le due statue in bronzo, quasi intatte e ricoperte dal calcare marino. E' l'inizio della leggenda.
Quella dei favolosi bronzi ritrovati nelle acque del mar Ionio, e di cui nessuno ancora conosce la storia e la provenienza. Dopo anni di restauri avvenuti con le migliori tecnologie dell'epoca a cura dell'Opificio delle Pietre Dure di Firenze, i Bronzi di Riace furono ripuliti e lucidati, e finalmente mostrati al pubblico. Era il dicembre del 1980 e i due guerrieri dello Ionio si misero in mostra per la prima volta al Museo Archeologico di Firenze. Migliaia i visitatori e studiosi accorsi da ogni dove per osservarli e restarne incantati. Per sei lunghi mesi anche la Torre di Giotto rimase adombrata.
Le due statue tornarono a Reggio Calabria nel 1981 e collocate in una apposita sala del Museo archeologico Nazionale della Magna Grecia. Nel 2009 iniziarono i lavori di restauro del museo reggino e i bronzi furono spostati in una sala di Palazzo Campanella, sede del Consiglio regionale della Calabria, dove tutt'ora giacciono distesi e legati a mò di bestie. Lungaggini burocratiche e mancanza fondi fermano i lavori al museo e il ritorno delle statue nella loro posizione naturale! Una grande vergogna tutta italiana oltre che calabrese. I lavori del Museo sono stati attivati e gestiti dal Ministero dei Beni Culturali.
Finalmente uno spiraglio si apre con il recente accordo tra il Ministero dei Beni Culturali e la Regione Calabria che stanzia ulteriori 6 milioni di euro per ultimare i lavori di allestimento della nuova sala dedicata ai Bronzi di Riace. A detta di Francesco Prosperetti, direttore generale dei Beni culturali della Calabria, le due statue saranno riportate al Museo di Reggio Calabria ed esposte al pubblico nei primi mesi del prossimo anno.
I Bronzi attenzionati anche dall'Unesco in quanto Patrimonio dell'Umanità torneranno finalmente a casa per essere ammirati e celebrati come si conviene ad opere d'arte senza tempo. Gli studiosi continueranno le loro ricerche per capire la provenienza delle due statue e la loro storia, forse eroi greci, eroi locresi, olimpionici locresi, ecisti sicelioti, semplici opliti, eroi argivi morti sotto le mura di Tebe.