E' stato inaugurato il 19 giugno scorso il nuovo Museo dell'acqua e dell'energia di Trepidò nel Comune di Cotronei. La struttura museale è il primo step per l'apertura di un più ampio Centro visite, il terzo all'interno del grande e maestoso Parco Nazionale della Sila dopo quelli storici di Cupone a Camigliatello Silano e Garcea a Villaggio Mancuso. La struttura museale è stata ricavata riqualificando un antico stabile di proprietà del comune di Cotronei, che lo ha concesso in comodato d'uso gratuito all'ente parco.
Attraverso l'utilizzo della tecnologia multimediale, i visitatori troveranno all'interno del nuovo Museo virtuale dell'acqua e dell'energia una panoramica dei paesi ricadenti nel perimetro del Parco Nazionale della Sila, con uno sguardo attento dedicato alle ricchezze eno-gastronomiche e idriche degli stessi. Una intera sezione del museo è dedicata all'utilizzo delle energie rinnovabili.
Questo è forse l'aspetto più bizzarro del nuovo museo di Trepidò. Le associazioni ambientaliste hanno da tempo puntato il dito proprio contro le nuove fonti di energia, che saranno pure rinnovabili, ma che in mano all'incoscienza rischiano di creare seri danni all'ambiente, oltre che al paesaggio. Basti pensare alle sciagurate biomasse che bruciano tronchi di alberi e rami di risulta per produrre energia, ma che sono additate come responsabili del disboscamento delle grandi aree verdi. Per non parlare dell'eolico, vera e propria leccornia per ndrangheta ed eco-mafie, che devasta in maniera inqualificabile paesaggi che andrebbero invece tutelati.
La panoramica del Museo dell'acque e dell'energia di Trepidò termina con l'utilizzo delle risorse idriche della Sila, dall'acqua dei torrenti a quella dei grandi invasi artificiali. A poco più di 2 km dalla struttura museale si trova la diga del lago Ampollino, mirabile esempio di costruzione umana perfettamente integrata all'ambiente circostante.
Il museo di Trepidò, località del comune di Cotronei a due passi da Villaggio Palumbo, rappresenta il quarto museo silano, dopo quelli di Longobucco, Zagarise e San Giovanni in Fiore. E si spera sia il primo passo verso la costruzione del terzo centro visite del grande parco silano, tra le aree protette più belle della Calabria e dell'intero Mezzogiorno d'Italia.