Sito Archeologico di Francavilla Marittima

Area archeologica di Francavilla MarittimaA circa 14 chilometri di distanza dall'antica Sybaris in direzione nord-ovest, si trova un terrazzamento naturale, denominato Timpone della Motta che sovrasta la sottostante piana.

Il sito, ricadente nel comune di Francavilla Marittima, è di fatto estremamente interessante in quanto uno dei più importanti insediamenti indigeni precoloniali, fondato dagli enotri. La ricca necropoli annessa in località Macchiabate ha supplito alla scarsità delle notizie storiche relative al villaggio enotro, con i cospicui rinvenimenti archeologici.

L'antico villaggio è stato individuato in località Timpone della Motta, da cui è emersa una frequentazione del sito sin dall'epoca del Bronzo tra il XIII e il X secolo a.C. e di un secondo abitato relativo al VIII secolo a.C.

Tra questi rinvenimenti spiccano per importanza un ex-voto in terracotta del VII sec. a.C. raffigurante una figura femminile con veste riccamente ricamata, su cui sono raffigurate scene mitologiche, frammenti di ceramica fina d'importazione da vari centri greci, numerosi vasi protocorinzi, tra cui uno splendido Aryballos, bronzetti di guerriero e fanciulla, una lamina bronzea da affissione del VI sec. a.C. recante la dedica ex voto di un'edicola ad Atena da parte di "Kleombrotos figlio di Dexilawos" vincitore ad Olimpia, come recita il testo.

Nella necropoli di località Macchiabate sono emersi corredi funerari di rara bellezza, un gran numero di oggetti di bronzo di ornamento personale indossati dai defunti, ed addirittura una Coppa Fenicia in bronzo della prima metà del VIII secolo a.C. che potrebbe testimoniare i contatti tra quelle genti, o forse portata in loco dai Greci.

Tutto il ricco materiale rinvenuto nell'area archeologica di Francavilla Marittima è oggi esposta nel Museo Archeologico della Sibaritide, tra cui segnaliamo ancora una splendida armatura in bronzo composta da elmo con paraguance e corazza anatomica bivalve del VI secolo a.C. La brusca interruzione della vita nel villaggio in località Timpone della Motta e la distruzione dello stesso intorno al 730 a.C. è quanto induce a credere che l’arrivo dei coloni greci fondatori di Sybaris abbia comportato la riduzione dei locali in stato di servitù.

Del resto rivelatrice in tal senso risulta l’edificazione di un tempio ad Atena sui resti del distrutto villaggio del Timpone della Motta. Tale santuario di Atena è il principale testimone della presenza greca nella zona di epoca arcaica.