Caciocavallo di Ciminà

Caciocavallo di CiminàFormaggio tipico e dalla tradizione antica quanto l'uomo, il Caciocavallo di Ciminà è stato inserito dal Ministero delle Politiche Agricole nell'elenco PAT (Prodotti Agroalimentari Tradizionali) della Calabria.

Derivato di formaggio vaccino, misto con un po di latte di capra, il Caciocavallo di Ciminà si produce nell'area grecofona dell'Aspromonte, a ridosso della Locride. Il caciocavallo di Ciminà viene prodotto con tecniche tradizionali. Il latte vaccino di una o due mungiture, assieme al late di capra, coagula nel pentolone di rame grazie all'immersione nel latte del caglio di capretto; la temperatura del latte affinché avvenga la cosidetta cagliata deve raggiungere i 25-30°C.

Questo processo dura fino a che i grumi abbiano raggiunto la dimensione di una nocciola. Una volta rotta la tuma la si ricompone con le mani, la si toglie dal siero e la si mette a fermentare. La fermentazine del Caciocavallo di Ciminà non ha un tempo predefinito, ma segue le condizioni ambientali relative all'acidità del latte, alla tempertura ambientale, alla massa della tuma.

Quando la tuma ha raggiunto la giusta fermentazione viene tagliata a fette ed immersa in una tinozza di legno in acqua bollente; ciò consente alla tuma di raggiungere una temperatura tale da iniziare a filare. Una sapiente manipolazione del casaro a questo punto, dà la forma classica di caciocavallo ovale o tronco-conica con la testina.

Le forme di caciocavallo così plasmato vengono quindi immerse in un recipiente di acqua a tempertura ambiente per qualche minuto per poi essere passate in un altro recipiente di acqua e sale, dopo vengono lasciate riposare il tempo necessario. Una volta tolta dalla salamoia, la forma di caciocavallo viene appesa ad asciugare nel classico sistema "a calalcioni". in ambiente asciutto, fresco e ventilato. La stagionatura media dura circa un mese.

Il Caciocavallo di Ciminà è un formaggio tipico dell'area grecanica della provincia di Reggio Calabria e si produce nei comuni del versante orientale del Massiccio dell'Aspromonte che affacciano sulla Locride, tra cui Ciminà e Antonimina.