Fiume Crati

Fiume CratiLungo 91 km e con un bacino idrografico di 2240 km quadrati, il Crati è il fiume più lungo della Calabria, nasce sui monti della Sila e finisce la sua lunga corsa nel mar Ionio.

Origina con il nome di Craticello dal Timpone Bruno a 1.742 metri di altitudine sulle pendici occidentali dell'Altopiano della Sila, scende poi assai ripido in direzione nord disegnando una delle valli più ampie e popolose della Calabria. Il Crati prosegue la sua corsa bagnando la città di Cosenza dove raddoppia di dimensione per l'affluenza del fiume Busento.

Da qui attraversa con ampio letto ciottoloso la pianura chiamta Vallo del Crati, dove si arricchisce ancora per l'apporto di svariati affluenti tra cui il fiume Mucone e Arente sulla sponda destra, e i torrenti Turbolo e Cucchiato sulla sponda sinistra.

Dopo una lunga e ripida discesa, il fiume Crati giunge in prossimità di Tarsia a 208 metri di altitudine, dove la sua corsa viene sbarrata dalla diga che forma il lago artificiale di Tarsia, Riserva Regionale e punto di approdo e nidificazione di molte specie di uccelli migratori. A valle dello sbarramento il fiume Crati si dirige ad est verso la Piana di Sibari dove riceve l'ultimo affluente, il Coscile, prima di gettarsi nelle acque del mar Ionio all'altezza del paese di Mirto Crosia.

Alla sua foce, il Crati crea un ambiente umido di tipo palustre di estremo interesse ambientale, in cui la flora tipica è costituita da tamerici e canne palustri, e dove si concentra un'avifauna migratoria di notevole densità. Anche la foce del Crati è divenuta nel 1990 Riserva Regionale, al pari dell'altra Riserva del lago Tarsia, anch'essa prodotta dalle acque del più lungo fiume calabrese.

A fronte di una discreta portata media di 26 metri cubi di acqua al secondo, il Crati è un fiume a carattere torrentizio, alternando forti e a volte disastrose piene invernali a marcatissime magre estive, che lo svuotano totalmente. Il bacino del fiume invece è caratterizzato da un continuo dissesto geologico in cui sono coinvolti nei fenomeni franosi non solo le coperture sedimentarie sabbiose ed argillose, ma anche le rocce metamorfiche di alto grado e perfino i graniti, aumentando in modo considerevole la portata solida del fiume.