San Marco Argentano

San Marco ArgentanoSopra un costone roccioso a 470 metri di altitudine nel mezzo dell'ampia valle del fiume Crati, a cavallo della via istmica che collega il mar Ionio al Tirreno, sorge il paese di San Marco Argentano.

Il luogo era attivo già in epoca arcaica col nome di Argyros, come centro minerario dal quale si estraeva l'argento per il conio delle monete sibarite. Furono poi i romani nel 282 a.C. a dedurne una colonia mutandone il nome in Argentanum. Il sito visse ancora in epoca medievale come centro di controllo della via istmica sottostante, nel X secolo d.C. prese il nome di San Marco Argentano in ricordo del passaggio dell'apostolo Marco.

Furono certamente i normanni a dare impulso al piccolo borgo, facendone uno dei centri di controllo delle operazioni militari in Calabria. Nel XI secolo infatti Roberto il Guiscardo conquista San Marco Argentano, la fortifica e la dota di una possente torre cilindrica dalla quale si scorgeva l'intera valle del Crati. Nel corso della loro dominazione i normanni conferiscono nuovo e decisivo impulso alla vita economica della città ed al suo assetto architettonico.

La Torre di Drogone è tra i primi insediamenti normanni in Calabria. Fatta innalzare da Roberto il Guiscardo sulle rovine di un'antica fortificazione romana, la torre è contraddistinta da un enorme cono tronco, detto rivellino o motta, alto 18 metri e ottenuto con terreno da riporto.

Se la Torre di Drogone è tra le prime costruzioni militari normanne della Calabria, l'Abbazia della Matina è invece una delle prime chiese religiose edificate dai normanni. Consacrata a Santa Maria nell'anno 1065 alla presenza di Roberto il Guiscardo e di sua moglie Sikelgaita, l'abbazia fu dotata di vaste proprietà e privilegi. L'Abbazia della Matina è tra i massimi esempi di architettura cistercense della Calabria.

Anche la Cattedrale di San Marco Argentano e la Cripta sono edifici del XI secolo, e testimoniano la presenza attiva dei normanni nel borgo antico. Altro monumento normanno è la fontana di Sikelgaita, moglie di Roberto il Guiscardo, rimaneggiata nei secoli successivi è lavorata con pietra da taglio delle cave di San Lucido.

Ubicato alle falde orientali della Catena Costiera, e affacciato sulla valle del Crati, il borgo si presta ad escursioni naturalistiche molto interessanti. Ma San Marco Argentano è utile per il turismo termale, vista la sua vicinanza con le Terme Luigiane di Guardia Piemontese.